Come maestra di scuola dell’infanzia, mi domando spesso come assecondare il bisogno di movimento dei bambini; una necessità non solo attinente ai bambini in età prescolare, ma presente anche nella scuola primaria e in ragazzi di età maggiore.
Se riflettiamo su come sono strutturate le lezioni rivolte ai nostri figli, alla maggior parte di loro viene richiesta un’attenzione prolungata, rimanendo seduti ai banchi per un tempo molto lungo.
Durante le tue lezioni di scuola domenicale, noti segnali di insofferenza o di mancata concentrazione? In alcuni casi, potresti aver pensato: “Quel bambino deve avere un deficit dell’attenzione, non mi ascolta mai… non riesce a rimanere focalizzato su quello che chiedo di fare”.
Bisogni Educativi Speciali
In effetti, esiste un bisogno educativo speciale, definito ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) che viene certificato e riconosciuto da specialisti; ma questa condizione riguarda una percentuale limitata di bambini e bambine.
Nella maggior parte dei casi, probabilmente, stiamo chiedendo troppo in base all’età dei bambini della nostra classe. Pertanto, è fondamentale ricordare che i bambini hanno un range di concentrazione limitato, determinato dalla loro età.
Di seguito, riporto una tabella che può essere utile[1]https://www.guiainfantil.com/blog/educacion/aprendizaje/el-tiempo-de-concentracion-de-los-ninos-segun-su-edad/. Ovviamente, i bambini sono unici e queste indicazioni sono molto generiche.
È importante considerare che fino ai tre anni circa, nei bambini prevale l’attenzione involontaria, ovvero verso quei giochi o attività che sono particolarmente accattivanti per loro.
Verso i quattro anni compare l’attenzione volontaria, dando modo ai bambini di agire volontariamente sulla concentrazione che impiegano in un compito. Mano a mano che i bambini crescono, aumenta in loro la capacità di concentrarsi anche se quell’attività o argomento non interessa loro particolarmente.
Prova a porti la seguente domanda: “Quanta concentrazione sto chiedendo, in base all’età dei bambini e delle bambine della mia classe?”
Le pause attive
Di recente, mi sono imbattuta nella nozione di pause attive. Molto incuriosita, ho iniziato a fare ricerca e ho verificato quanto queste possano essere utili ed efficaci non solo a scuola, ma anche all’interno delle nostre classi di scuola domenicale.
Cosa sono le pause attive? Si tratta di piccole pause di movimento da svolgere prevalentemente all’interno della classe, che vanno da uno, due, tre, fino a dieci minuti di durata.
Gli studi hanno dimostrato come questi momenti possano sensibilmente migliorare la capacità attentiva dei bambini. Questi brevi periodi hanno la capacità di spezzare la routine sedentaria di alcuni momenti scolastici e possono aumentare l’attenzione per le attività successive da dieci a trenta minuti.[2]
Pronti? Facciamo una pausa! Migliorare gli apprendimenti a scuola con le pause attive. Raffaela Mulato, Stephan Riegger, Edizioni La Meridiana.
Elencherò alcuni esempi di pause attive, con la premessa che è importante sceglierle in base alle capacità e alle età presenti nella tua classe, considerando anche la presenza di bambini con Bisogni Educativi Speciali. Inoltre, se la classe non è sufficientemente spaziosa, determina un’area utile, mettendo le sedie sotto i banchetti, spostando il resto ai lati della stanza e rimuovendo ogni altro oggetto dal pavimento.
Sopra, sotto, intorno e attraverso.
Il monitore o la monitrice decide un oggetto/animale o un oggetto immaginario, e i bambini, con la propria fantasia, andranno sopra, sotto, intorno o attraverso questo oggetto.
Ad esempio: “Sotto un albero di ciliegie, attorno a un cono gelato, attraverso un mare di gelatina”. “Sopra una tartaruga, sotto un grande cane, attorno un elefante, attraverso le zampe di una giraffa.
Possiamo contestualizzare questa pausa attiva, usando elementi presenti nella Bibbia.
“Attorno all’arca di Noè, sotto l’arcobaleno, attraverso il deserto, attraverso il Mar Rosso, attorno il lago di Galilea, sopra la barca in tempesta”.[3]
Queste pause attive sono tratte dal documento “Get active in the classroom! Classroom-based Physical Activity for Schools”.
Cuore intelligente
Questa pausa attiva è stata concepita per insegnare ai bambini le nozioni sul funzionamento dell’organo del cuore; quali siano le abitudini di vita che lo rafforzano o meno. Se l’adulto indica azioni che rafforzano il cuore, i bambini saltano; se nomina azioni che lo indeboliscono, i bambini si accovacciano a terra per cinque secondi.
Ad esempio: Andare in bici – saltare! Mangiare al fast food – andare giù!
Ho contestualizzato questa pausa attiva, modificando le azioni in quelle che fanno del bene al nostro cuore (inteso come “luogo” dove abita Gesù) e quelle che non rendono il cuore accogliente per Lui.
- Leggere la Bibbia – saltare.
- Dire bugie – andare giù.
- Pregare, parlare con Gesù – saltare.
- Usare parole non gentili – andare giù.
- Incoraggiare gli altri – saltare.
- Ignorare un amico che ha bisogno – andare giù.
- Aiutare chi ha bisogno – saltare.
- Parlare male degli altri – andare giù.
La fattoria
Prepara una scatola, ponendo al suo interno le immagini di alcuni animali (pecora, gallina, cane, gatto, anatra, cavallo); devono esserci più immagini dello stesso animale. Ogni bambino prende un’immagine dalla scatola. Al via, i bambini devono trovare i propri compagni, ad esempio i cagnolini si devono riconoscere. I bambini possono muoversi nell’ambiente imitando l’animale indicato nell’immagine. Puoi usare una storia biblica, immaginando di interpretare gli animali presenti sull’arca di Noè.
Spero di averti dato qualche spunto utile per rendere meraviglioso il tempo trascorso insieme ai bambini che Dio ti ha affidato.
Alice Amico
References
↑1 | https://www.guiainfantil.com/blog/educacion/aprendizaje/el-tiempo-de-concentracion-de-los-ninos-segun-su-edad/ |
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↑2 |
Pronti? Facciamo una pausa! Migliorare gli apprendimenti a scuola con le pause attive. Raffaela Mulato, Stephan Riegger, Edizioni La Meridiana. |
↑3 |
Queste pause attive sono tratte dal documento “Get active in the classroom! Classroom-based Physical Activity for Schools”. |
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