Qualche dato preliminare

Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggeriscono che i bambini da 0 a 2 anni non dovrebbero mai usare il telefonino. Dai 2 ai 5 anni il limite massimo è di un’ora al giorno con la supervisione di un adulto. Dai 6 anni in poi i genitori e i ragazzi dovrebbero stabilire insieme tempi e regole. Gli psicologi, inoltre, generalmente ritengono opportuno non dare uno smartphone personale prima dei dodici anni.

I rischi dell’uso eccessivo

Queste indicazioni sono basate su diverse ricerche mediche che hanno evidenziato come un uso eccessivo dello smartphone possa causare problemi di tipo fisico: dolori articolari al collo, alle spalle e alle mani, disturbi alla vista per secchezza ed affaticamento oculare e, se usato nelle ore serali, disturbi del ritmo sonno/veglia. Inoltre, le ore sullo smartphone sottraggono tempo alle attività fisiche necessarie per lo sviluppo sano e armonico delle abilità psicomotorie e possono essere una concausa di obesità infantile.

D’altra parte, l’uso dello smartphone come attività ludica prevalente o esclusiva può interferire nella maturazione della personalità dei bambini: l’abitudine ad una gratificazione facile ed immediata e la tendenza all’isolamento limiterebbero lo sviluppo di autocontrollo, tolleranza alla frustrazione, abilità relazionali e capacità di empatia. 

Infine, in alcuni casi, si può sviluppare una vera e propria dipendenza, la nomofobia, i cui sintomi principali sono  ansia e depressione all’idea di essere privati dell’oggetto in questione, sbalzi di umore e crisi emotive. L’uso dello smartphone infatti causa il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore associato alla sensazione di gratificazione; questo processo può innescare un circuito di ricerca continua e crescente di stimoli.

Come capire se c’è un problema

Ferme restando le linee guida dell’OMS, più che focalizzarsi sul tempo speso sul cellulare in sè, può essere utile osservare se esso toglie tempo ad altre attività essenziali quali il sonno, lo studio, il gioco all’aperto, l’esercizio fisico, le interazioni coi coetanei e con la famiglia.

Riflettiamo anche sulle dinamiche familiari. Se noi genitori usando il cellulare nel tempo libero per rilassarci penalizziamo la condivisione, il gioco e il dialogo in famiglia, forse potremmo dovere affrontare il problema su più fronti.Queste considerazioni , di tipo qualitativo e globale, ci permetteranno di individuare le aree da cui nasce il problema e decidere come intervenire. 

Strategie risolutive

Coinvolgere il bambino nella riflessione sul problema e nella ricerca di soluzioni

Aiutiamo il bambino a prendere consapevolezza del problema, prendendoci del tempo per parlare con serenità, evitando i toni accusatori che lo porterebbero inevitabilmente a porsi sulla difensiva.  Cerchiamo di descrivere con chiarezza gli aspetti critici che ci spingono a cercare delle soluzioni, evidenziando che non si tratta di punizioni ma di decisioni necessarie a proteggerlo per il suo bene. 

Insegnamento e correzione

“E voi, padri, non irritate i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’istruzione del Signore” (Efesini 6:4). Questo versetto biblico si rivolge direttamente ai genitori, incoraggiandoli a evitare comportamenti che possano causare frustrazione o irritazione nei figli. Al contrario, vengono esortati a educarli nell’istruzione e nella disciplina del Signore. Questo richiamo sottolinea l’importanza di guidare i figli attraverso un amorevole equilibrio tra insegnamento e correzione, ponendo l’accento sulla formazione nella fede e nella moralità.

Regole, controllo e flessibilità

Il passo successivo sarà una negoziazione sui tempi, gli orari e le condizioni di uso dello smartphone mantenendo un equilibrio tra i continui richiami al rispetto delle regole e la concessione di ragionate eccezioni. Potrebbe essere utile, ad esempio, distinguere tra i giorni infrasettimanali e i giorni festivi, evidenziare gli impegni inderogabili che vengono prima, evitare le ore serali immediatamente prima del sonno.

Controllare il tipo di uso

Spesso i contenuti di cui i ragazzi fruiscono sui social sembrano irritanti e senza senso agli occhi dei genitori. Evitiamo di sminuire i loro gusti, tuttavia un controllo preventivo sul tipo di fruizione è quantomeno prudente, verificando e limitando personalmente il materiale a cui hanno accesso. 

Privilegiare l’uso costruttivo

Per i bambini lo smartphone è principalmente un giocattolo meraviglioso. Cerchiamo di promuoverne in  un uso alternativo ed intelligente: nello studio, nel mantenere contatti con persone care lontane, nell’ampliare i propri interessi. Educhiamoli soprattutto a valutare con occhio critico e smaliziato l’affidabilità dei contenuti e delle informazioni.

Usare lo smartphone come strumento  di condivisione nella vita familiare

Per stimolare nei ragazzi una fruizione sana del mezzo è importante che oltre ai momenti di uso personale ci si prenda un po’ di tempo per guardare insieme alcuni contenuti, partendo da quelli preferiti dai bambini per proporne altri che riteniamo utili o educativi, commentandoli insieme.

Proporre attività alternative valide

Per evitare l’uso eccessivo dello smartphone, tuttavia, la soluzione principale è sicuramente quella di offrire la possibilità di accedere a un ventaglio quanto più ampio possibile di attività nel tempo libero: sport e giochi con i coetanei, attività ricreative con la famiglia e corsi che rispecchino i loro interessi (musica, teatro, arte o percorsi naturalistici) in base alle possibilità di ognuno. 

In conclusione, l’uso dello smartphone nei modi e nei tempi corretti, in un contesto relazionale ampio e variegato, può rappresentare un momento importante di arricchimento e svago individuale e familiare. Come ogni altro elemento della vita dei bambini però va gestito e supervisionato dai genitori per aiutarli ad interiorizzare delle modalità sane di fruizione che li accompagneranno anche nel futuro.

Emanuela Farinelli

 

Riferimenti bibliografici

  • Salute.gov.it: linee guida Oms sull’uso dello smartphone nei bambini.
  • Dipendenza da smartphone e cervello, 22 febbraio 2020 in “Scienze”.
  • Report istat 2019.

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