La disponibilità dei bambini a credere, mi ha spiazzato molte volte, suscitando in me un sentimento di nostalgia per la fiducia che, io stesso da bambino, nutrivo senza riserve, soprattutto nei confronti di chi si dimostrava gentile. Tempo fa, al termine di un programma rivolto ai bambini, alcuni di essi salirono sul palco per salutarmi e salutare, in modo particolare, un pupazzo che utilizzo per rivolgermi a loro. Rimasi gradevolmente colpito dai piccoli che s’intrattenevano, non tanto con me ma direttamente con il personaggio che tenevo in braccio. I bambini facevano domande, annuendo e ridendo ad ogni battuta del pupazzo, che rispondeva tramite la mia voce artefatta. Questo episodio lasciò in me un senso di bellezza e grande tenerezza verso tanto candore. Ma avvenne qualcos’altro.
Dopo che i bambini si allontanarono, notai che una piccola rimaneva ferma, davanti a me, guardandomi con insistenza. Le domandai per quale motivo non fosse scesa insieme agli altri e lei, incrociando le braccia, disse: “Ma tu… quanti anni hai?” Di fronte a quella domanda, pensai di rendermi simpatico, rispondendo con una battuta che, almeno io credevo tale. Così, sorridendo, dissi sottovoce, “Guarda, io ho otto anni, mi piace giocare e mi sono travestito da adulto perché, se no, non mi avrebbero fatto fare questo spettacolo”. A quel punto, mi aspettavo una risata della bambina, perché pensavo avesse compreso che si trattava di un’affermazione ironica. Invece, la piccola si grattò la testa, mi guardò con occhi grandi e rispose: “Però… complimenti, questo travestimento ti è venuto proprio bene!” Detto questo, mi regalò un sorriso, si girò e scese dal palco. È difficile spiegare quello che provai, in un misto di divertimento e consapevolezza di trovarmi davanti ad un essere totalmente innocente, disponibile a credere, punto e basta.
Gesù e i bambini
I bambini si fidano completamente ed abbracciano, sia le persone, sia le opportunità senza riserve. Quando ne hanno l’occasione, troveranno una soluzione senza timore di critiche, anche se quella spiegazione sembra impossibile a noi adulti. Solo quando i bambini entrano nell’adolescenza e raggiungono l’età adulta, diventano diffidenti del mondo che li circonda e non riescono a vederlo con l’incanto di una volta. I bambini credono a ciò che gli viene detto, non hanno paura di apparire folli agli occhi degli altri. Gesù apprezzò i bambini per avere accettato le cose di Dio, anche quando non comprendevano appieno tutto. “Portavano a Gesù anche i bambini, perché li toccasse; ma i discepoli, vedendo, li sgridavano. Allora Gesù li chiamò a sé e disse: “Lasciate che i bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro. In verità vi dico: chiunque non accoglierà il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto” (Luca 18:15-17).
Realtà quotidiana
La fiducia dei bambini si traduce in atteggiamenti caratterizzati da una forma di semplicità esistenziale, in grado di accettare e dare importanza anche alle cose minime; valori che l’adulto ha disperso con il tempo, durante il tragitto della propria esistenza, dovendo confrontarsi con la realtà quotidiana, spesso cruda e capace di distogliere l’attenzione dalla meraviglia che lo circonda. L’alternativa sarà la convivenza con ciò che è brutto, negativo, distante da una vita vissuta con gioia, invece di partecipare pienamente e con fiducia ai doni evidenti che Dio, ogni giorno, mette a nostra disposizione.
Entusiasmo e gratitudine
Un altro aspetto che mi coinvolge profondamente è l’entusiasmo dei bambini; essi sono curiosi, non hanno paura di esporsi e Dio ama le persone che lo seguono con passione per la verità. I bambini riescono a vedere ed apprezzare anche le cose minime, traendo beneficio da ogni attimo.
Mi trovai coinvolto in un rallentamento stradale, nel centro di una cittadina; compresi che il traffico era causato dall’uscita di scuola dei bambini. Una folla di piccoli studenti, tenuti per mano dai loro genitori, riempivano le strade, lasciando le macchine incolonnate, nell’attesa che i piccoli liberassero lo spazio stradale. Mentre osservavo pazientemente questa processione di folla, due bambini si fermarono al fianco della mia vettura, decantandone le qualità: “Quanto è bella questa macchina!” “Hai ragione, è fantastica, quando sarò grande vorrò averne una così anch’io!” ripetevano con entusiasmo. Ora, devi sapere, che non avevo mai avuto alcun apprezzamento per quella macchina, non mi era mai piaciuta: il modello, il colore, insomma, se fosse stato per me l’avrei cambiata all’istante. Ma agli occhi di quei bambini, quell’automobile, così disprezzata da me, era un mezzo fantastico. Anche in quell’occasione, ebbi a riflettere sull’importanza di ringraziare Dio per quello che avevo, recuperando un po’ di quella semplicità che mi sarebbe servita per avere maggiore consapevolezza e gratitudine dei doni che il Signore mi rivolge ogni giorno. Spesso, per mancanza di sensibilità e di fiducia in Colui che provvede ad ogni nostra necessità, ci allontaniamo dal comprendere la qualità dell’amore costante di Dio.
Una fede da proteggere
Credo sia fondamentale proteggere la fiducia che il bambino rivolge all’adulto che si prende cura di lui. Essere gentili nei loro confronti aumenterà, senza dubbio, la fiducia che essi ripongono in te, rafforzando il rapporto e la disponibilità ad accettare le indicazioni che fornirai al bambino. Accrescere la fiducia tra il piccolo e l’adulto significa consentirgli di credere in colui che vede. In definitiva, se il bambino non si fida del padre che vede, come potrà riporre la propria fiducia nel padre Celeste che ancora non vede?
Non fare mai promesse se non puoi mantenerle. Se, ad esempio, in seguito ad un compito svolto, gli prometti di portarlo in un parco giochi, ti consiglio di farlo davvero perché, se questo non dovesse avvenire, a lungo andare, il bambino crescerebbe nel disincanto, verso chi pronuncia parole senza peso, convincendosi che molti discorsi vengono spesi per convenienza. Con il tempo, il bambino affinerà questo metodo, adottandolo nel rapporto con gli altri. Se non sei in grado di mantenere una promessa, ammettilo senza giri di parole: “Amore scusa, oggi saremmo dovuti andare al parco giochi ma non posso mantenere la promessa. Però manterrò il mio impegno e, quello che non possiamo fare oggi, lo faremo sicuramente domani”.
In ogni caso, quello che prometti lo devi mantenere. La tua coerenza, formerà un adulto coerente e fedele nei suoi rapporti, sia con gli uomini, sia con il padre Celeste. La fede del bambino è da proteggere, perché genera una lode talmente potente, da innalzare Dio e mettere in seria difficoltà il nemico della nostra anima.
“O SIGNORE, Signore nostro, quant’è magnifico il tuo nome in tutta la terra! Tu hai posto la tua maestà nei cieli. Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto una forza, a causa dei tuoi nemici, per ridurre al silenzio l’avversario e il vendicatore (Salmi 8:1,2).
Antonio Amico
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