La decisione di separarsi è il momento culminante di una sequenza di circostanze personali difficili, dolorose e molto diverse.
Pertanto è difficile parlarne in astratto rendendo giustizia alla complessità del vissuto di ciascuno.
Un elemento comune a tutti i casi può essere forse individuato nel senso di fallimento rispetto ad un progetto iniziale partito con ben altre aspettative.
Per chi è credente, inoltre, si aggiunge la sofferenza di vedere venire meno, magari non per propria colpa, un impegno preso davanti a Dio. Infine, se ci sono dei figli, sorge naturalmente il desiderio di proteggerli, prendendo la decisione migliore per il loro benessere.
Figli: cosa è meglio per loro
Questo desiderio può portare i genitori a ritenere di dover evitare la separazione, specie nel caso di bambini ancora molto piccoli, per il bene dei figli.
Negli ultimi anni, però, si è affermata sia, tra gli esperti del settore, sia nel pensiero comune, la convinzione che restare insieme per il bene dei figli possa essere sbagliato e nocivo per i figli stessi. In questo modo, si caricherebbe sui figli il peso della responsabilità dell’infelicità dei genitori, provocando in loro senso di colpa iniziale e successiva rabbia nel sentirsi usati.
Si ritiene che per i figli, vivere in un clima di continue tensioni e liti protratto nel tempo, potrebbe essere più dannoso che non affrontare il trauma momentaneo della separazione.
Alcuni esiti delle ricerche nel settore
Questa decisione potrebbe comunque essere un alibi, dietro cui nascondersi, per evitare di assumersi le proprie responsabilità e per non affrontare i propri sentimenti, ad esempio paura della solitudine, senso di fallimento, perdita di benessere economico e di prestigio sociale.
In generale, il divorzio è un momento traumatico per i figli. Esso provoca sentimenti negativi come rabbia, paura dell’abbandono, senso di colpa. Questi sentimenti possono tradursi in comportamenti come disturbi del sonno o regressione nelle tappe evolutive nei più piccoli, peggioramento nel rendimento scolastico, ribellione, comportamenti aggressivi o socialmente devianti negli adolescenti.
Nella maggior parte dei casi questa fase viene superata nel giro di un anno o due. Tuttavia, spesso i problemi perdurano più a lungo, tanto da influenzare alcuni ragazzi anche nella loro vita da adulti fino a rendere necessario il ricorso a terapie di supporto psicologico.
Questo avviene quando, in seguito alla separazione, la coppia genitoriale continua a mettere in atto i conflitti precedenti nella gestione condivisa dei figli, mantenendo vivo un clima di tensione e rancori continui, con dinamiche di ricatto affettivo in cui i figli continuano ad essere messi in mezzo con effetti disastrosi sul loro processo di crescita.
Conclusioni
Quello che emerge è che certamente un clima di continua tensione nuoce senz’altro alla crescita serena dei figli, così come l’essere messi in mezzo nel conflitto di coppia e l’essere usati come arma di ricatto o costretti a schierarsi e a scegliere per l’uno o l’altro genitore.
Tuttavia, questi comportamenti così disfunzionali, non possono essere interrotti facilmente, perché spesso non è facile rendersi conto della eventuale presenza di queste dinamiche e del peso che hanno nel clima familiare. Per questo può essere utile ricorrere ad un aiuto qualificato che, dall’esterno, possa aiutare i diretti interessati ad avere un quadro più obiettivo della situazione ed aiutare a sviluppare un dialogo più sano per una migliore gestione del conflitto, dove si evitino aggressività verbale o fisica, ricatti emotivi, ripicche o silenzi punitivi. Qualsiasi discussione andrebbe inoltre affrontata quando i figli non sono presenti, evitando di coinvolgerli. La chiarezza con se stessi e con l’altro e la capacità di superare rancori e risentimenti personali renderanno più facile gestire ed eventualmente rivedere il desiderio di una separazione per una più armoniosa decisione di restare insieme per il bene dei figli, nel rispetto, in ogni caso, di una visione della famiglia secondo il progetto di Dio.
Emanuela Farinelli
Riferimenti bibliografici
Donata Francescato: “Figli sereni di amori smarriti. Ragazzi e adulti dopo la separazione”. Mondadori 1994.
Fernando Savater: “Figli del dissidio perpetuo”. Mondadori 1992.
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