A volte i genitori si trovano in difficoltà rispetto al dialogo con i propri figli, soprattutto con adolescenti. Sembra che ogni tentativo di avviare una conversazione vada inevitabilmente a naufragare contro un muro di laconici monosillabi. Questo può essere esasperante e scoraggiante. In effetti, il dialogo in famiglia non è qualcosa di scontato ed inevitabile, se con questo termine intendiamo qualcosa di più del resoconto delle malefatte del cane o del “passami il sale” a tavola.
Parlare con un figlio è il modo migliore che abbiamo per conoscerlo, aiutarlo, educarlo. Ma perché ciò sia possibile, il dialogo deve essere autentico, caratterizzato da un’apertura reale all’altro dei propri pensieri e sentimenti. Per realizzare questa condizione occorre che si verifichino alcune premesse.
Iniziare per tempo: i bambini, dai tre ai dodici anni circa, attraversano solitamente una fase di sfrenata logorroicità, durante la quale vogliono in continuazione raccontare ogni sorta di piccolezze, spesso tediose, con grande abbondanza di particolari (compreso un repertorio completo di antiche barzellette trite e ritrite che loro trovano esilaranti). Approfittate di questi momenti, invece di sfuggirli, per ascoltare i vostri figli e parlare con loro. Affrontare i momenti di crisi e le emergenze in maniera costruttiva sarà più facile se si saranno gettate le basi di un dialogo franco e aperto nella quotidianità.
Creare un clima familiare favorevole: cercate di ritagliare ogni giorno dei momenti speciali per stare uniti con la famiglia e parlare insieme. Leggere un brano della Bibbia e commentarlo, prendersi per mano e pregare sono occasioni preziose. L’invito a spegnere la televisione durante i pasti non sarà mai ripetuto abbastanza!
Essere di esempio: i figli ci osservano e imparano da quello che noi facciamo e siamo. Il modo in cui parliamo (o non parliamo) con il nostro coniuge, con i nostri genitori, con i nostri fratelli e amici sarà per loro un modello. Se abbiamo rotto i rapporti con nostro padre o con nostra sorella per antichi dissapori mai chiariti, se evitiamo accuratamente di parlare con il coniuge di argomenti spinosi mai risolti, limitandoci a lanciare delle frecciatine, nostro figlio farà, prima o poi, lo stesso con noi.
Parlare, non predicare: alcuni genitori ritengono di parlare molto con i loro figli, in realtà stanno per lo più parlando a se stessi. Una frase tipo: “Quando io avevo la tua età certe cose me le sognavo” ha il potere di uccidere ogni forma di possibile comunicazione.
Designed by peoplecreations / Freepik
In realtà i ragazzi sono più interessati di quanto noi possiamo immaginare a conoscere la nostra storia ma, quello che interessa loro è il ragazzo o la ragazza che eravamo allora, con le nostre fragilità, difficoltà, dubbi, sbagli, speranze, paure, per capire come siamo riusciti a crescere; non la versione rivisitata e corretta che, a volte, inconsapevolmente mostriamo loro, scoraggiandoli con una presunta superiorità.
Copyright immagine in evidenza: Designed by Freepic.diller / Freepik
Lascia un commento