Emozione.
Farfalle nello stomaco.
Primo giorno di scuola.
Compagni nuovi oppure stessa classe. È sempre un nuovo inizio.
Ogni passaggio di classe è una conquista, un passo in più nella crescita. Passo vissuto dai
bambini e dalla famiglia che li vede, anno dopo anno, evolversi.
Se ci pensiamo, la scuola è il secondo luogo nel quale i bambini trascorrono la maggior
parte del loro tempo.
La maestra (più raramente il maestro, e ce ne sarebbe un gran bisogno), è un grande punto
di riferimento per i bambini. Tanto che, spesso e volentieri, si sbagliano e la chiamano
“mamma”.
Vi è un gioco di fiducia non scontato che si instaura fra la scuola e la famiglia, fra i docenti e i bambini.
Rapporto di fiducia e rispetto reciproci che dovrebbero stare alla base di questo scambio. Se manca tutto questo, qualcosa nel percorso scolastico viene meno.
C’è una vignetta che descrive l’evolversi di questa relazione nel tempo: anno 1969, genitori
arrabbiati chiedono al figlio la ragione di una nota. Anno 2009, genitori molto arrabbiati
chiedono alla docente il perché di quella nota.
La mia carriera di insegnante è ancora breve ma, ultimamente, invece di sentirmi chiamare
“maestra Alice”, da alcuni genitori mi sento apostrofare come “Alì!”
Possono sembrare descrizioni banali, che raccolgono solo un punto di vista, ma è quello che
succede in molte occasioni.
Si sta presentando una mancanza di fiducia reciproca da parte delle famiglie nei confronti della scuola, e la scuola fa sempre più fatica a instaurare un rapporto trasparente che metta i genitori nella giusta posizione per poter vivere insieme ai figli questa esperienza di crescita.
Quando ci sono difficoltà educative in una famiglia, uno dei primi consigli che un
pedagogista dà, è quello del “fare gioco di squadra”. Come un padre e una madre perdono autorevolezza se ognuno pensa a educare il figlio senza accordarsi con l’altro, così il forte impatto degli anni scolastici perde forza, se non si ritrova l’accordo e la fiducia fra i due protagonisti: la scuola e la famiglia.
Scuola: sii disposta al dialogo con le famiglie, collabora, ascolta le problematiche e tieni in considerazione i consigli di genitori che conoscono i loro figli.
Famiglia: torna a rispettare e ad avere fiducia negli insegnanti, chiedendo chiarimenti se
qualcosa non torna.
Ristabiliamo un circolo virtuoso di fiducia e collaborazione che non farà altro che giovare al meraviglioso e unico percorso di vita che ogni bambino vive.
Utopia? Voglio credere di no.
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